La quarantena alla quale siamo attualmente costretti ha la virtù di regalarci il tempo e la calma necessaria per pensare al nostro lavoro e al nostro momento lavorativo. Siamo davvero pienamente soddisfatti o vorremmo invece cambiarlo?

Oggi mi rivolgo a chi rientra nella seconda casistica.

L’obiezione tipica con cui mi scontro è: “Non è il momento giusto, dal punto di vista economico, per fare cambiamenti”Ebbene, se questa è la variabile che influenza la vostra scelta, è probabile che il momento giusto non arrivi mai. Infatti, se e quando avrete la fortuna di trovarvi in un momento economicamente “tranquillo” e appagante, quale sarà lo stimolo a cambiare?

Si cambia nei momenti di crisi: quindi questo è il momento giusto.

Muovere i primi passi verso il nuovo lavoro

Ecco alcuni suggerimenti:

1. Pensate bene a cosa vorreste fare, fate in modo che sia una vostra scelta e allontanatevi dai condizionamenti della famiglia, degli amici del vostro ambiente sociale e del vostro passato. Ma non incappate nell’errore di prendere un hobby e cercare di farlo diventare un lavoro. Non funziona così: l’hobby è solo un divertimento che non detta i vostri tempi, un lavoro sì.
La scelta giusta risiede piuttosto in quell’attività il cui solo pensiero vi fa illuminare il volto, vi fa sentire realizzati e per la quale sareste disposti a faticare – senza, tra l’altro, sentirne il peso. 

2. Questo sogno, quest’idea trasformatela in un progetto concreto: con un inizio e una fine, che sia facile da comunicare e per il quale abbiate tutte le competenze che servono. Soprattutto, deve risolvere un problema reale del vostro cliente.
Una nota: questo processo mentale va bene per qualsiasi lavoro ed è efficace sia se desiderate cambiare azienda, muovervi e crescere nella stessa, diventare libero professionista o imprenditore.

Se sarete la soluzione a un problema reale, avrete sempre un “cliente” o più di uno disposto a “comprarvi”.
E ancora, più il problema sarà impellente e sentito, più voi sarete la migliore soluzione e avrete successo.

3. Adesso studiate molto bene il vostro cliente, proprio per individuare il suo bisogno: come vorrebbe che fosse soddisfatto?
Come lo sta risolvendo adesso?
Perché voi siete capaci di farlo meglio e in modo diverso?
Questo è il nodo cruciale da risolvere per accedere agli step successivi. Non metterlo a fuoco significa andare incontro a una cocente delusione.

4. Tornate al vostro progetto e a voi. Avete tutte le competenze necessarie?

Siate onesti con voi stessi e, nel caso, cercate di colmare le vostre eventuali lacune.
Non dimenticate di “validare” ogni punto del progetto con la realtà. I ragionamenti teorici sono quasi sempre belli e funzionali, ma è il confronto con la realtà a darci misura concreta della nostra teoria.

5. Una volta risolti i punti precedenti occorre impostare un asset fondamentale: la comunicazione del progetto 

Come puoi guidare qualcuno che non ti conosce ad assumerti o a spendere migliaia di euro per comprare qualcosa da te? Non basta fare una presentazione, una telefonata o un incontro di un’ora. Il lavora da fare, qui, è lungo e complesso, ma è anche eccitante e necessario. Da solo o con l’aiuto di un professionista.

6. In ultimo: pensa in grande. 

Sì è vero, negli ultimi vent’anni gli stipendi medi e le parcelle dei professionisti sono diminuiti. Ma è giunto il momento di invertire il trend. Non è vero che un lavoro capace di soddisfare non è altrettanto capace di gonfiare il portafogli.  

Tutt’altro: un bel lavoro e una retribuzione importante sono entrambi ingredienti fondamentali della tua felicità.