Il mercato attuale del business è un fermento di nuove idee sul nascere, che vogliono portare un cambiamento nel mondo e rendere migliore la vita delle persone.

Tantissimi ragazzi neo laureati o ancora all’università, con tanta voglia di fare, iniziano a sperimentare sin da giovani modi nuovi per portare nel mercato la propria visione del mondo.

E’ chiaro che il panorama del business non solo in Italia ma anche all’estero stia completamente mutando, lasciando spazio a tante figure giovani che sanno utilizzare al meglio gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione.

Dall’altro lato, spesso si rischia di inciampare in difficoltà e portare al fallimento il proprio progetto ambizioso proprio perché non si hanno i giusti strumenti.

Una perfetta unione tra vecchio e nuovo, tra esperienza e voglia di fare è il connubio perfetto per portare nuove idee innovative di successo nella società.

In questo articolo ho raccolto quelli che sono i 3 errori più comuni che ho visto fare nel corso dei miei trent’anni di esperienza e come mentore per startup a tanti startupper sul nascere.

Tienili bene a mente e cerca di capire se anche tu li stai commettendo in questo momento.

Andiamo a vedere insieme di cosa si tratta.

 

3 errori comuni che gli startupper alle prime armi commettono

Sbagliare è del tutto normale, soprattutto quando inizi a fare qualcosa di nuovo, che non avevi mai fatto prima.

La paura di fare passi falsi è anch’essa tanta ma, ti dirò, è inevitabile.

Il modo migliore per uscirne è prendere consapevolezza degli errori comuni, informarsi e trovare figure che ti aiutino a superarli.

 

1) Sottovalutare l’importanza del team

Il primo errore che ho visto commettere a tanti startupper è non avere una visione chiara dei ruoli all’interno del team.

Chi è alle prime armi pensa che ciò che importante sia l’idea, in realtà, gli investitori guardano al team, ovvero alle persone più che al progetto.

E’ importante, infatti, che tutti i  membri del team siano validi e che riusciate a completarvi a livello di competenze, completando tutte le aree aziendali.

Il progetto, probabilmente lo cambierai più, volte ( il cosiddetto “ pivoting” ) il team no.

 

2) Sopravvalutare le proprie competenze

Se sei giovane, hai completato il tuo ciclo di studi e hai anche fatto un Master in una università famosa, potrai sentirti realizzato a livello di formazione.

Non fraintendermi, il tuo percorso attuale ha un valore inestimabile e complimenti per essere arrivato fin qui, tuttavia, non cadere nell’errore di sopravvalutare le tue capacità.

Il successo di una startup è determinato anche dalla consapevolezza delle proprie debolezze e trovare figure con la giusta esperienza che possano affiancarti.

 

3) Incapacità di mettere insieme i diversi aspetti del progetto

Fare startup non significa soltanto creare il prodotto e fare un po’ di marketing.

Ci sono tantissime aree in cui bisogna avere conoscenze sia strategiche che di gestione.

Oltre a dover unire un team e persone diverse che lavorino a una causa comune.

Tenere alta la motivazione, con un occhio al mercato, non è per nulla facile e spesso, come startupper alla prima armi, potresti trovare difficoltà nel mettere insieme i diversi aspetti di un progetto, soprattutto nei tanti momenti difficili e durante le battute d’arresto, che immancabilmente avrai.

 

Stai avviando la tua startup?

Spero che in questo articolo tu abbia compreso alcuni dei punti chiave per migliorare la tua carriera da startupper.

Il messaggio che voglio passarti è che ci sono tante insidie, che non è facile far partire un progetto da zero e, se ne senti la necessità, devi farti affiancare da persone che possono aiutarti a superare le tue lacune.

Se hai domande sull’argomento, puoi scrivermi nei commenti e sarò ben felice di aiutarti.

 

A presto.

Giuseppe Cuneo

Startup Mentor e Coach